mercoledì 21 gennaio 2009

Un sogno... un progetto.

I have a Dream... Yes, We can... The time has come.

Dialettica della storia: tesi, antitesi, sintesi. Sì, ecco, siamo alla fine della storia.

E anche all'inizio perché la fine di un cammino è quasi sempre anche l'inizio di un cammino nuovo.
Lo so da sempre, ma da un po' di tempo tante cose me lo ricordano.

Non so se la guerra è davvero la levatrice della storia, magari è solo una stupidaggine filosofica. Ma sicuramente la democrazia sì, la democrazia lo è, qualcosa che fa nascere il nuovo. E' il grande dono della cultura occidentale al mondo: un uomo in gamba può diventare Presidente degli Stati Uniti d'America anche se è un mezzo keniota, trascurato da suo padre, cresciuto un po' in un paese mussulmano e un po' dalla nonna perché la mamma si era risposata. Presidente dell'America multicolore dove l'identità collettiva non è un fatto biologico ma culturale. Presidente dell'America con tante idee diverse, affascinata, come il mondo intero, dal suo modo di parlare, dalla sua passione, dalla sua giustizia.

Un presidente con un lavoro difficile, che scontenterà presto molti illusi della storia ma che forse riuscirà a tenere insieme le persone razionali sull'idea di un qualche futuro possibile.

Un passaggio complesso e vitale dal Sogno al Progetto: I have a dream... yes we can. Now! Il tempo è venuto.

Ed è il discorso più pieno di speranza che si potesse immaginare, in cui il realismo e l'entusiasmo sono parte della stessa vitale realtà.

Non staremo a guardare, ma ci daremo da fare, perché il futuro è nostro, delle persone che si rimboccano le maniche e fanno funzionare le cose. Non staremo a guardare perché la giustizia per i molti reta da essere costruita. Cercheremo la pace ed il rispetto ma saremo pronti a combattere il terrore

Un discorso di insediameto americano, anzi americanissimo. Pragmatico e pieno di ideali. Con la faccia pulita ma la testa sulle spalle e le mani pronte a lavorare.

Lo ascolto, io che americano non sono e mi si scalda il cuore.

E domani è un altro giorno.

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