sabato 17 novembre 2007

Exmouth non è mica un posto qualsiasi. Io non ho vissuto mai in un posto dove le balene soffiano dal dorso a pochi metri dall’entrata del porto e dove le foche nuotano tranquille vicino alla tua barca, e le tartarughe marine non si girano nemmeno a guardarti, forse più preoccupate dei pescicani e dei serpenti di mare che degli uomini.
Ieri sera andavo in bicicletta dalla marina al centro del paese. Il vento forte alzava all’improvviso mulinelli di terra rossa.
Tutto, tutto è terra rossa e secca ed erba giallastra. Il verde di alcuni alberi più alti e robusti si alza coraggioso e rassicurante, come una promessa che l’acqua deve esserci da qualche parte.
Nella strada una madre emù ed i suoi tre piccoli. La madre precede, e gli enormi pulcini seguono correndo in disordine. Sul sentiero un serpente schiacciato dalle ruote di un fuoristrada. Due canguri che strappano foglie agli arbusti.
Quando si pensa ad Exmouth si pensa agli squali balena di Ningaloo Reef, ed ai colori del corallo, alle spiaggie vuote e lunghissime, alla scoperta di un posto selvaggio.
Qui non viveva nessuno fino a quaranta anni fa, e l’uomo è di passaggio, ultimo arrivato, visitatore del paradiso. Sul mare e sulla terra, unsa sorta di paradiso, quieto ed umiliante, che basta sedersi e pensare per essere sopraffatti dalla grandezza della vita.
Solo per me Exmouth è lavoro duro e malinconia. Ma il lavoro duro educa, e la malinconia è una faccenda privata.
Giorni che si susseguono nella vita. Vita che se ne va in fretta, più o meno degna di essere vissuta.

1 commento:

cristina ha detto...

Sempre degna d'esser vissuta la vita caro amico.La natura è così immensa che noi siamo piccoli puntini al suo confronto.