venerdì 19 ottobre 2007

Sono le sei e tre minuti. Nuovo giorno iniziato con un Nescafé ed un sole rosso che mostra il suo naso sulla piccola isola qui accanto. Il modo sbagliato per iniziare la giornata, almeno per il Nescafé che cerco di non bere e che mi irrita. Ma noi deboli umani abbiamo bisogno di un po’ di caffeina.
Sono stato in sala macchine a controllare il livello del carburante nel serbatoio in uso e a guardare il macello di gasolio che mi sono lasciato da ieri sera. Adesso il motore è freddo e non ci sono pericoli, probabilmente non si tratta che di dare una bella pulita in giro e di cambiare il filtro, e poi magari vado a pescare anche io.
Pensiero: vorrei avere un telefono che funziona, non il mio telefonino a tessera che nel bush australiano perde le linea immediatamente, e sentire come stanno a casa: se Speranza si è rimessa dalla sua varicella, se Federico studia per il suo yachtmaster e se Esmeralda è serena. Oggi o domani chiederò in prestito a qualcuno.
Intanto qui guardo l’umanità. Io non sono mica cambiato e la grazia mi piace, come mi piace la gente in gamba. Ieri sera ho fatto una lunga chiacchierata di sogni con Peter e Ginny. Viaggiano ed hanno abbandonato per un po’ una buona carriera. Lo fanno insieme e sembrano felici. Ci siamo fatti un po’ di complimenti in una danza di parole per riconoscerci reciprocamente come persone “colte” e diverse. Mi hanno chiesto se mi pesa stare con gente rozza come i marinai. Buona domanda. Direi di no. Sicuramente no. La rozzezza in Inglese non mi ferisce per nulla. Forse in Italiano non lo sopporterei. Ho sorriso alla piccola Hanna che sembra una bambina e che mi sorride per prima. Che sorride perché sorridere è più facile che stare imbronciati ed è piena di vita ed evidentemente di saggezza. Ho sorriso a Sandra che non è bellissima ma ha un che di erotico nei movimenti e nel corpo, con un seno forte e rotondo, e che mi sorride per seconda. Piccola comunità nuova di conoscenze che si sviluppano dall’inizio.

Nessun commento: