sabato 25 marzo 2006

Adesso basta!

Adesso mi sono proprio stufato. A me della sharia non mi importa proprio niente, non mi importa delle culture, non mi importa delle tradizioni, non me ne importa proprio niente neanche del Corano o di Maometto. Quelli che fanno una legge grossolanamente contraria ai diritti umani sono dei criminali e dovrebbero essere trattati come tali dalle genti del mondo: criminali pericolosi. Quelli che la vogliono applicare sono nemici della pace, del buon senso e dell’umanità. Quelli che anche solo si siedono a chiedersi seriamente in un tribunale afghano se una persona deve essere uccisa perché ha abiurato dall’Islam e si è convertita ad una qualunque pittoresca religione gli uomini abbiano inventato sotto la volta stellata del cielo, sono una escrescenza maligna dello spirito umano. Con loro non ci si siede, non si divide il pane, non si stringono le mani.

Non mi importa se sono Mussulmani, Sufi, Cristinani, Ebrei o Shintoisti: NON ME NE IMPORTA NULLA! Sono delinquenti e se fosse possibile andrebbero fermati.

Fini ci rassicura: il nostro Ministro degli Esteri ha ragionevoli motivi per pensare che il Signor Abdul Rahman si salverà. Mi fa piacere, me lo auguro, sono contento per lui. Ma il problema resta tutto aperto: queste sono le leggi del governo amico, della democrazia che sosteniamo? I vecchi come me si ricordano come trenta anni fa sostenevamo i talebani contro i Russi cattivi? Erano buoni i talebani e sostenitori della libertà. Pochi anni dopo bombardavano le statue millenarie del Budda scolpite nelle montagne mentre noi restavamo attoniti, a bocca aperta a guardarci le immagini in mondovisione. E adesso invece è buono l’Afghanistan di Karzai. Lui poi ci dà dentro, prende posizione, ma non conta niente. Non conta se le pressioncine prudenti dell’Occidente lo convincono a dire “ma dai non esagerate” ai suoi saggi giudici. Non si tratta di non esagerare. Si tratta che i primitivi sono primitivi e che certe leggi (e certi legislatori) non meritano il rispetto internazionale.

Abdul Rahman è un eroe vero. Mi risulta che gli neghino i suoi figli e l’onore. Sono cose che contano anche più della vita.

Qualche anno fa ci si mobilitava per le donne che in Nigeria venivano uccise perché avevano fornicato. Anche la radio rai aveva trasmissioni che raccoglievano adesioni di massa dell’opinione pubblica. Dei conservatori, dei progressisti, dei liberali, dei comunisti, delle donne.

E’ passato molto tempo in pochi anni. Sono cambiate molte cose. Ormai non ci si mobiliterebbe più. Di Abdul Rahman si parla poco. Si parlerà pochissimo, perché la nostra confusione interiore ci ha congelato in una afasia senza parole e senza luce. E adesso poi abbiamo smesso anche di fare le vignette, perché guai ad urtare la loro sensibilità.

Ma a me viene il dubbio, solo il dubbio, che sotto il silenzio ci sia anche già non solo la nebbia dell’incertezza, ma anche la paura. Cominciamo ad avere paura: paura delle bombe, paura che ci brucino i Consolati a Bengasi, paura che i mussulmani ci brucino le bandiere in piazza o che ci brucino direttamente le piazze. Paura che qualcuno, da qualche parte, ci osservi e dica: questi Italiani sono nemici più fastidiosi dei Francesi o dei Tedeschi. Questa volta tocca a loro...
E probabilmente abbiamo anche ragione. La prudenza non è mai troppa, soprattutto quando l’ambiente si surriscalda.

Eppure bisognerebbe fare qualche cosa. Ad Abdul Rahman dovremmo dare da subito la cittadinanza onoraria. Accoglierlo a braccia aperte perché è uno di noi. E poi difenderlo, accidenti, chiamare il nostro Ambasciatore a Kabul e dirgli di tempestare di telefonate, fax, messaggi, il Governo Afghano. E non dovremmo farlo solo noi.

So che siamo in campagna elettorale. So che c’è anche altro di cui parlare. So che le chiacchiere dei lider massimi sono interessanti da morire. Ma attenti: la distrazione è colpevole.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

almeno fossero interessanti... invece sono di una stupidità inaudita... non c'è destra o sinistra... sono semplicemente insulsi... fanno ciò che ogni educatore rimprovererebbe ai suoi pupilli.... dicono cose vuote e solo riferite agli altri!!!
Purtroppo è vero se ne parla poco... non c'è più la capacità di essere critici... se parli male di "un musulmano" sei fascista o filo americano... eppure ricordo bene le nostre manifestazioni femministe contro
questi stessi che oggi difendiamo...
Si forse è paura, forse è codardia ma tutto questo ancora sarebbe umanao... temo invece che sia perchè siamo diventati acritici... e faziosi... più di sempre, capaci di schierarci e vomitare veleno su tutto ciò che sta dall' "altra parte" senza più saper commentaRE O LEGGERE UN FATTO CON DISTACCO.
ok baci fratellino

Anonimo ha detto...

forse ti sei dimenticato che Karzai ce l'abbiamo messo noi, lì.

Unknown ha detto...

No Ciccio, non me ne sono dimenticato. Anzi, questo è il punto. Il terzo paragrafo, quello che inizia con "Fini ci rassicura" parla solo di quello: del fatto che Karzai è il "nostro" uomo. Rileggi per favore.

Anonimo ha detto...

una volta tanto hai ragione tu

Anonimo ha detto...

Non c'entra nulla, ma qui è cambiata l'ora. Dovresti regolare il tuo bell'orologino di Montecchio Emilia un ora avanti.
Mauro