martedì 17 giugno 2014

Offese

Ho dormito poco, mi gira la testa, ho un po' di malinconia. Vedo tutto un po' più nero.
Capita. Così mi viene da parlare con rabbia, come se potesse farmi sentire meglio...

I guerriglieri dell'ISIS uccidono un po' di sciiti.I nostri giornali non sanno che dire: sono cattivi, sono mujaheddin, sono terroristi, sono finanziati dall'Arabia Saudita (che però è nostra amica), sono nemici di Assad (che però è nostro nemico... forse), sono nemici dell'Iran che è nostro nemico però forse è anche un po' buono (???) e che forse interverrà a dare una mano per l'ordine e la stabilità della regione; sono sunniti (che è sempre stato un po' meglio che sciiti, però non ora), adesso interveniamo, abbiamo fatto degli errori, la Cina non capisce, la Russia non capisce (devono essere in mala fede per forza), siamo andati, siamo venuti via...

Sono estenuato dalla lettura dei giornali.

Insomma... non ci capiamo più niente. Così per non stare male non ne parliamo. Oppure ne parliamo ma senza nessun timore di spararla grossa. Parliamo di cronaca, ma senza nemmeno sfiorare una verità che sia un po' più profonda dei fatti (fatterelli).

In realtà quello che mi fa venire il mal di pancia è il consolidatissimo e vecchissimo meccanismo della comunicazione che racconta al pubblico quello che serve per confermare la nostra visione delle cose. Un meccanismo che conosciamo: gli eroi fatti di parole, i mostri fatti di parole, i "nostri" fatti di parole.
Ricordo tanti anni fa in un mio libro di Storia un riquadro in cui si confrontavano i titoli di un giornale parigino nelle giravolte della vicenda politica di Napoleone: a volte "il dittatore", a volte, pochi giorni dopo, "Sua Maestà", l'Imperatore...

E noi lì a bere da una sorgente non potabile!
E mi sembra che non sia cambiato niente. Senza tanta, tantissima cultura e intelligenza non si tirano fuori i piedi dalle sabbie mobili della stupidità collettiva. Però come si fa? Io sono il primo a non capirci niente e ad essere impantanato, non sono mica tanto utile.
E' che non siamo maggiorenni, e allora ci raccontiamo le frottole e siamo tutti contenti. La politica internazionale con i suoi ideali (pochi?) e le sue leggi ferree di sopravvivenza e predominio, viene sottintesa come di una cosa di cui non sta bene parlare. Come se fosse una funzione corporale dell'umanità: "Scusi, vado a lavarmi le mani"... e invece vado a fare la cacca.
Gli altri sono (ancora) sempre cattivi e hanno ragioni futili (i Russi, i Coreani, l'Isis, l'Iran, Saddam, Gheddafi, fra un po' i Cinesi). Noi siamo dei santerellini. Salvo poi vedere all'improvviso in una bellissima luce rosa tutti quelli che ci sembra siano dalla nostra parte.

Lo chiedo ai politici, ai giornalisti, ai maestri di vita, ai maestri e ai professori: per pietà, non trattatemi da stupido... se no poi mi offendo.

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