domenica 27 aprile 2014

Per chi suona la campana...



E' facile ruggire rabbia e pensare di stare parlando. E' facile sentirsi male e credere di stare pensando.
Ma non c'è un sostituto alla ragione prudente e critica che ci aiuta a mettere ordine nelle cose e nei pensieri.
Riascoltare il rassicurante canto delle filosofie e degli "ismi" che ci raccontano storie di verità chiare e ci trasformano in convinti assertori del nostro vero e giusto personale, è un errore vecchio e ingenuo.
Confrontarci con chi la pensa come noi e pensare di esserci confrontati è un piccolo corto circuito del nostro cervello.
L'adozione di concetti vaghi espressi con parole rotonde e sonore in cui il moralismo ideologico si mescola con un po' di concetto, ostruisce la vista dei nostri occhi e del nostro pensiero.
La verità non è in tasca di nessuno, però l'errore sì.
I paralogismi, le false generalizzazioni, il gioco delle tre carte con estensioni e sostituzioni dei significati delle parole a seconda di quello che ci salta in testa, l'introduzione di connessioni causali tra fatti di cui si è solo verificata la concomitanza, la generalizzazione e semplificazione dei problemi che si vogliono risolvere in modo deduttivo a partire dai nostri principi, sono tutti errori che mettono fuori gioco un ragionamento fatto con le migliori intenzioni. Ma di buone intenzioni e di pensieri autoconfermati, ne abbiamo abbastanza. Non servono.
A volte il sonno della ragione genera mostri pericolosi. Spesso genera soprattutto tanti mostriciattoli che fanno un po' malinconia.
Attenzione alla continua risorgiva di irrazionalità che ci appare come una fontana di acqua fresca quando siamo stanchi di pensiero critico e prudente. E' un'acqua velenosa che ci addormenta.

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