lunedì 25 agosto 2008

Ho lasciato Speranza un’altra volta. Un giorno e mezzo a casa tanto per usare bene il tempo tra un lavoro e l’altro (quando c’è non possiamo proprio dire di no) e poi ancora in aereo.
Speranza è stata deliziosa, affettuosa, dolce, ma arrivata all’aeroporto ha capito che partivo e non mi ha lasciato andare con un sorriso.
La mia bambina cresce e capisce. Sarà un po’ così forse per anni, un po’ di tempo insieme e un po’ di tempo separati.
Dobbiamo fare qualcosa perche il tempo insieme cresca. Non voglio felicità o serenità semza Speranza ed Esmeralda. Esmeralda sempre meno ruvida e più dolce, innamorata e corrisposta.
Forse siamo davvero una famiglia fortunata. Il tempo dirà. Il mio scetticismo a questo punto della vita è ben radicato.
E intanto l’acqua scorre e ho 47 anni.

2 commenti:

cristina ha detto...

Piccola Speranza, è dolcissima! I bimbi capiscono i momenti e lei sa che tu spesso vai via... e non sorride. Non ti rammaricare per i tuoi soli 47 anni, sei giovane. Cerca di stare con loro di più. Sono contenta per te che parli di famiglia. Lo scetticismo fa parte dei nostri pensieri ma non è detto che vada sempre male!

stefano ha detto...

Vittore,mi inserisco nel tuo blog,
per salutarti, felice di averti, seppur casualmente, ritrovato. Per un prof di filosofia, che ha fatto la sua prima esperienza di insegnamento nella scuola che tu dirigevi a Re, è una grande felicità sapere un po' della tua vita e del tuo "essere" nella vita. Ti saluto, cittadino del mondo, a presto Stefano