mercoledì 2 gennaio 2008

Forza Vittore, forza!
La mia vita ha un ritmo che mi fa paura. Non sono tanto le cose da fare, ma le decisioni da prendere.
Ci sono vite che sono strade ben marcate. Strade in salita o strade in discesa, ma strade.
E la mia invece, che è come un sentiero coperto di foglie, che non si vede tra gli alberi. E tutto sembra più o meno uguale, ed ogni albero sembra marcare un bivio o un nuovo sentiero, ma è solo apparenza: è solo un albero.
Così ad ogni passo guardo le foglie, guardo la radura che si apre alla mia destra e mi chiedo cosa significhi, guardo da dove viene la luce tra le foglie, guardo la mia cartina, guardo il muschio sui tronchi, guardo la bussola che sembra rotta, cerco un po’ in giro dove sia la strada... e non la trovo.
È una verità semplice e da bambino: mi sono perso. Da un pezzo.
Che poi magari va anche bene così. Più che essermi perso è che mi sono proprio dimenticato dove devo andare, e perché.
2008 anni dalla nascita di Cristo, il pastore. Forse è una fola perché questa umanità sembra proprio una folla di pecorelle smarrite. Gli “occidentali” più degli altri. Io più di tutti.
E così mi siedo con Esmeralda a parlare di progetti che nascono sotto la pioggia battente di difficoltà sempre nuove, progetti su cui sudare, progetti destinati forse a fallire. Speranza ride, o piange. Sembra fidarsi, lei, e sembra seguire una sua logica personale. Sarà perchè ha 13 mesi.

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