giovedì 19 ottobre 2006

Tachicardia

Ho un’ansia. Chissà se è il caffè o se sono io? Chissà se è ansia davvero o solo tachicardia.

Anima frammentata. Testa frammentata. Non mi sembra mica molto sano. Però va tutto bene. Federico sta finendo il suo corso, sembra felice. Esmeralda è a casa, sembra felice.

E io? Sembro felice anch’io credo. Ma sarà poi vero?

…………..

Chissà se vale la pena di parlare, parlare, parlare… si fa poi fatica anche ad aprire la bocca o a muovere le dita sulla tastiera.

Sono due anni da quando il mio diario privato si è duplicato in questa cosa pubblica che è il blog. Le due cose esistono ancora. Il blog un sottoinsieme moderato, allegro, presentabile. Il diario poco più esteso del blog, ma con qualche voragine scura, profonda, vergognosa.

Un dialogo e un soliloquio non sono la stessa cosa. Si assomigliano un po’.

Ad esempio: in un soliloquio io mi annoio da solo. E mi va bene. Sono capace di camminare per la strada per un’ora e lo stesso frammento di pensiero ritorna e ritorna, come un rametto incagliato nella corrente di un canale, vibra come se fosse vivo, ma non se ne va.

Esperimento anche una relativa immobilità ciclica. Ogni mattina mi siedo in treno e guardo la gente. Ogni volta che una donna graziosa (ma graziosa…) siede in fronte a me non riesco più a leggere. La guardo di sottecchi, e lei se ne accorge e si mette nervosamente a fare qualche cosa. Allora io guardo giù. Poi senza volere il mio sguardo si alza su un avambraccio, su un piede, su una pelle. Mi pizzica il naso.

Poi il treno arriva, mi alzo, cammino, leggo qualche parola, evito le autovetture, guardo il vento negli alberi.

Arrivo in ufficio. Mi siedo. Faccio le mie cose. Il caffè. La posta. Mi metto a scrivere. La gente mi parla. A volte non capisco.

Esco. Cammino, cammino… vado a lezione, cambio una lampadina, compro un attrezzo, accidenti quanto ho speso che tra quattro mesi rimango senza lavoro…

E i pensieri sono quasi indistinguibili. Molecole di un fluido un po’ opaco di cui vedo solo la superficie che mi bagna.

A volte ho momenti di passione per un progetto, un sogno, la politica. Sempre gli stessi. Mi verrebbe voglia di scriverne ancora ed ancora: sempre le stesse cose.

Che noia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

perchè rimani senza lavoro? non ti viene rinnovato l'incarico? non dovevi fare il marinaio e navigare in mare aperto? l'ansia non verrà da questo dato che stai per diventare di nuoo papà?