sabato 8 luglio 2006

Seawise

Persone a bordo: 2. Io ed Esmeralda.

Dopo una mattina pigra, di studio poco convinto, di pancia, di caffé, di quotidiano perder tempo, andiamo alla barca. Operazioni delle partenze, il tendalino, l’acqua, il carburante, controlli alle valvole ed al motore come per andare da qualche parte.

Devo andare a Rockingham infatti, ma le previsioni del tempo sono di un fronte freddo che ancora non si vede, ma che arriverà. Qui è inverno adesso.

Così campeggiamo sul fiume, cibo semplice, frutta biscotti e lattine. Seawise è accogliente e calda con le sue pareti di legno, la sua cabina che si riscalda con il calore dei corpi.

Guardiamo Memorie di una Geisha dal computer portatile: Giappone fino all’intimo di ogni fibra, esotico, strano, doloroso e dolce. Pensieri.

Qui sì che non ci sono cattivi. E non ci sono buoni. C’è un “presidente” che la geisha Sayuro ama da quando, ancora bambina, lui le ha fatto l’unico atto di gentilezza spontanea e senza ricompensa della sua vita. Lui è un “buono”, forse, o è almeno naturalmente gentile con le ragazzine imbrociate con occhi bellissimi. Ma è abbastanza facile, si sa. Ci riesco anche io.

Lui la protegge, si preoccupa per lei, ma è sempre lui che poi la cede a chi gli ha fatto favori, o che la spinge alla prostituzione per affari. In fondo non è lei una geisha? E lui un uomo? E in fondo la delicatezza dei sentimenti cos’è? Troppo facile da fingere. Troppo fuori luogo in questo posto di cultura a-romantica. Forse un posto di verità.

Così è la vita. Eppure, in questa vita il Presidente trova una sua strada, la geisha trova una sua strada, e anche l’amore trova la sua strada. E anche chi si è perduto e scivola nell’orrore trova una strada, o la cerca con insospettabilmente riconosciuta umanità.

Un grande film, bello e utile, come le esperienze. Da vedere in silenzio, senza fretta di dire cose che sarebbero comunque ingiuste. Per cui, perdonatemi se dico cose fuori luogo.

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