mercoledì 22 febbraio 2006

tempi lunghi

Senza accorgermente, sono tornato nel solito caos frettoloso, in quello stato della vita in cui le ore passano correndo, in cui ti alzi alla mattina cercando di fare una lista delle cose da fare ed è subito sera. E la lista si allunga giorno dopo giorno e comincia a darti ai nervi.

L’estate astronomica durerà ancora un mesetto, ma la scuola è cominciata, l’ufficio ricomincia ad andare su di giri, le lezioni al Tafe sono ricominciate, tra poco ricomincerò io ad insegnare. La barca mi aspetta placida nel fiume. I miei studenti sub aspettano di immergersi nel mare. Le persone che mi sono più care hanno i loro piccoli problemi. Come me. Come tutti.

Ieri sera sono tornato a casa appena prima delle nove. Esmeralda ha un lavoro nuovo. Primo giorno. Aveva voglia di uscire. Così ho mangiato due fette di pane tostato con spalmato sopra un po’ di tahini con sale e limone, mi sono tolto la cravatta e mi sono messo i pantaloncini corti e siamo andati a Port Beach a passeggiare. Il mare era un po’ mosso, ed il cielo con un po’ di nuvole, ma la spiaggia era quasi deserta e calda, così dopo un po’ ci siamo seduti sulla sabbia e gli occhi ci si sono chiusi. Gli occhi estenuati da una giornata lunga, dai calcoli astusi dell’Almanacco Nautico del 1976.

Ho guidato verso casa come in un sogno. Certo che sarei crollato appena avessi avuto un letto su cui crollare. Ma poi sapette com’è: ero tutto insabbiato, e la doccia mi ha risvegliato.

Abbiamo guardato un film bruttissimo che ci hanno raccomandato come molto bello. Misteri della mente umana. Un garbuglio di violenza, azione, buoni e cattivi sentimenti, droga e amore, con qualche artefatta scena sotto il mare. Vabbé... sarò gentile e cercherò di dire alla persona che me lo ha prestato che ci sono anche delle cose carine. O forse no. Forse starò zitto e farò finta di niente.

Però siamo andati a letto dopo l’una di notte e stamattina quando alle sei e mezza mi sono provvisoriamente svegliato (in realtà mi sono riuscito ad alzare solo alle sette e venti) la vita sembrava davvero un po’ troppo dura.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io odio svegliarmi presto la mattina, ma mi tocca purtroppo!