giovedì 1 gennaio 2009

Nuovo anno di affetti, con un cenoncino cucinato in casa da Federico, ormai un grande cuoco, e poi in spiaggia a mezzanotte, una bottiglia di spumante, il panettone Bauli trovato al supermercato per sentirsi a casa, e i sonhos de abobora (frittelle portoghesi di zucca e cannella fatti con affetto materna da Esmeralda).
Federico figlio e fratello affettuoso. Speranza sorella minore che guarda e impara. Ed io ed Esmeralda contenti di essere qui. Tutti con sogni frantumati alle spalle e con sogni in costruzione davanti a noi (con la eccezione rimarchevole di Speranza che ha solo due anni e che i sogni li ha solo in avanti).
E pur lontano, penso alla mia famiglia in Italia, e sento un po’ delle loro gioie e dei loro dolori. Una famiglia che in fondo in fondo è stata un punto cardinale su cui orientarmi nel mio vagare per il mondo.
Penso a mio padre, che quest’anno compirà ottant’anni, che sembra essere passato attraverso la vita con una controllata malinconia e tanta serenità: un esempio che ci dà un po’ di speranza. Penso a mia madre che sembra resistere al dolore con un’ostinazione metafisica ed assoluta, con naturalezza, come se i problemi del mondo fossero in fondo poco importanti di fronte a quello che conta davvero: i suoi figli.
E con affetto a Mauro e alla Teresa, di cui non so dire nulla se non che sono contento che siano i miei fratelli e che spero che quest’anno porti loro saggezza, determinazione e felicità.
E agli altri, a quelli che nel 2008 hanno avuto dolori e gioie, che sono invecchiati, che hanno avuto figli, a Luciano che ci ha lasciato.E sono lontano e mi sento vicino.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Vittore
ti auguro un anno pieno di luce e che questa possa illuminare il tuo cammino, in realtà la speranza è questa luce che va continuamente tenuta in vita per guidarci nei sentieri irti della vita.
Anche se non ti scrivo ti seguo silenziosamente e interiormente, rimani sempre una persona cara e vicina.
un caro saluto a te a Speranza Esmeralda e Federico