sabato 22 dicembre 2007

A difendere la dignità

“I mass media devono difendere la dignità delle persone”, dice il solito signore. Una posizione interessante. Parole tonde e luccicanti, che suonano bene.
In effetti è nell’interesse di tutti se ci si rispetta e se non ci si infanga a vicenda, o tutto diventa, appunto, fangoso, e non ci si capisce più nulla. Tutti sembrano sporchi, o forse lo sono diventati davvero nel gioco delle torte in faccia. Firmo anch’io l’appello: non infanghiamoci!
Ma al di là di quello che i politici si tirano, alla comunità nelle cui vene la politica scorre come sangue, la verità interessa. Distinguere le cose vere che succedono dentro i parlamenti interessa più di ogni altra cosa. Se ci si va a mettere lì, si mette la propri seggiola proprio nel centro del sistema nervoso del Paese. Se il Paese non è completamente narcotizzato e si fanno delle stupidaggini il Paese sentirà male. Non gli si può chiedere di non sentire.
Ora, mettiamola così, a me sapere che un giovanotto accusato di omicidio (sottolineo ACCUSATO) ha scaricato immagini pornografiche di minori su Internet non interessa. La polizia deve fare il suo lavoro per punire i colpevoli dei crimini, fare il possibile perché i crimini non si ripetano (soprattutto gli omicidi), ma dire e ripetere che quel signore lì scaricava le foto per almeno dieci volte in un telegiornale è effettivamente troppo. Ed è gettare fango preventivo su un lupo ancora da dimostrare.
E poco mi interessa sapere se Casini (o chiunque altro) legge Playboy, a meno che non si faccia promotore di una legge contro i giornali con le donne nude.
Ma sapere che Berlusconi fa tratta di favori con i potenti e manipola l’Italia che conta mi interessa. Anzi CI interessa. È legittima difesa. E quello che dice che le intercettazioni non autorizzate è come se non ci fossero è un lupo dichiarato con appena addosso la mantellina di lana per sembrare un agnello. Se fossi la polizia lo pedinerei per scoprire dove passa il suo tempo.
A me sapere che i parlamentari che votano le leggi contro la droga risultano positivi ai test non autorizzati sull’uso degli stupefacenti fatti dai giornalisti satirici in vena di scoop interessa. È autodifesa contro la falsa pruderie di una società che dice e fa con strabismo morale. Di una società in cui i potenti si permettono tutto, incluso il sarcasmo di avocare a sé la impunità con giochi di parole e sofismi da pochi soldi.
Ai giornalisti io chiedo di essere imparziali, intelligenti e coraggiosi. Ai politici anche. Per favore.
E a tutti gli altri chiedo di andare sull'Espresso e di ascoltare la registrazione della telefonata di Berlusconi al Signor Saccà. Fino in fondo. Per l'educazione nazionale.
http://espresso.repubblica.it/

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