lunedì 3 aprile 2006

Ringraziamenti

La censura... è una parola grossa, Ciccio. Una parola che ci parla di attentato alla libertà di opinione, di potere, di manipolazione, di controllo.

E mi pare che qui sia usata a sproposito. Ce lo siamo già detti altre volte, questa è la mia pagina web ed ha il mio stile, non il tuo. Chiunque è benvenuto a commentare i post, a condividere, o anche – con garbo – a suggerire temi. E ci tengo che chiunque venga ci si trovi bene. Per cui le parolacce e le offese personali non sono ammesse. Su piccole insinuazioni sulla maturità mia o altrui ho lasciato correre, ma se il tono trascende, mi dispiace no. Ma non è censura, è buona educazione.

Ad ogni modo, non mi interessa apparire buono. Non lo sono mica. Ma dico che ci commenti ci penserò su perche è vero. Mi piace quando su un tema controverso la gente fa commenti, mi piace quando ci mette dentro del materiale che mi fa pensare. E soprattutto mi piace quando la gente che li fa sta attenta a misurare le parole e quando si capisce che non parla la rabbia o il partito ma la testa.

Poi, se invece qualcuno vuole avere ragione a tutti i costi, come a volte capita, ha una verità sola, pensa che gli altri siano stupidi o cattivi, vuole da me una resa, insiste... allora dopo un po’ mi annoia, e con una scusa mi metto a fare qualcosa d’altro. Soprattutto nella vita in carne ed ossa dove so essere un po’ orso.

Ma non capita quasi mai, così, in buona coscienza, ringrazio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bisogna evitare di confondere bonta' e buonismo.
la bonta' e' una qualita' di tipo morale (o alimentare, a seconda del contesto), e purtroppo temo che non esista realmente, se non nelle astratte elucubrazioni o nelle pie illusioni di noi poveri individui: Spinoza docet.
il buonismo, invece, e' un atteggiamento di natura esteriore legato ad una certa epoca storica, di cui viviamo i postumi (si spera?). si tratta dell'epoca che e' seguita al crollo del muro di Berlino: allora alcuni ingenui politici (ma erano poi cosi' ingenui?) hanno pensato che fosse giunto il momento della fine delle contraddizioni, della fine della storia. finite le guerre e le contrapposizioni, inutile continuare ad utilizzarne il linguaggio: ed ecco venir fuori la melassa disgustosa del buonismo delle parole, o l'ipocrisia del politicamente corretto. ma al di sotto della neutralita', o pretesa tale, delle parole; al di sotto della vittoria della democrazia (presunta), continuiamo a sperimentare o sfruttamento brutale dell'uomo sull'uomo ed a vedere il risorgere del piu' bieco militarismo camuffato da guerra umanitaria.

Anonimo ha detto...

caro vittore, questo ciccio violento e volgare e' la reazione (purtroppo solo virtuale) alla violenza del presente. abbasso dunque il buonismo e la cosiddetta civilta' piccolo-borghese. ma d'altronde, non era questo uno degli ideali (traditi) del Sessantotto?
per il resto, non conoscendoti, non mi permetterei mai di dare giudizi sulla tua moralita' personale. ma sul buonismo (che è una forma di comunicazione esterna, diversa dal vittore in carne ed ossa), sì.