sabato 29 aprile 2006

Fatti

Ma veniamo ai “fatti”.

I fatti, sono una cosa da trattare con cautela. Sembrano solidissimi e sono invece cavi e ripieni di ideologia.

Ne abbiamo già parlato altrove, e mi sembra che tu, caro Ciccio, fossi d’accordo con me: una lista di fatti – come per esempio quelli elencati nel libro nero del comunismo – non sono storia.

Quando anche siano tutti “veri” e verificabili, quando anche siano misurati con scientifica precisione, sono tutt’al più un cumulo di mattoncini lego che ha bisogno di un concetto ordinatore per trasformarsi in qualche cosa di interessante, per essere una costruzione con un senso.

A me pare che con i mattoncini che abbiamo e che conosciamo dobbiamo sforzarci di costruire modelli di interpretazione che ci permettano di capire il mondo con profondità. E poi anche di agire per farne un posto migliore. A seconda dei progetti, dei fini, delle ideologie, delle identità, delle forze che sono nella storia e nella storia si manifestano.

Credo che se non diventiamo coscienti delle nostre ideologie, e in qualche modo non impariamo a diventarne proprietari e a governarle, siamo destinati alle eterne risse da bar su chi ha ragione che dopo un po’ sono poco utili.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sì, però: quando israele occupa illegalmente dei territori non suoi, fuori dai confini del 1947: questo mi sembra appartenere alla serie delle verità oggettive incontrovertibili. O no? Eppure è proprio da lì che parte (e purtroppo finisce) tutto.

Anonimo ha detto...

La volete una bella tazza di camomilla fumante?