sabato 8 aprile 2006

Aragoste

Immersioni al largo di Ocean Reef con Attilio ed il suo amico Antoni, vecchio polacco in pensione. Pesca, anzi caccia.

Un mare visto con occhi diversi, pieno di cibo per sfamare l’uomo (che in fondo resta primitivo). Una barca disfatta, un compressore fatto in casa con aria puzzolente e forse cinquanta metri di tubo che termina in due erogatori in condizioni discutibili.

Il mare non era molto bello, ma questo non importa in realtà. Quello che importa sono le sette aragoste di cui una l’abbiamo mangiata cruda, ancor viva, in barca.

Ed io imparo, continuo ad imparare, che non tutti i sub sono come PADI comanda. Che la realtà della vita quotidiana ha tante facce. E che in fondo, qualunque cosa io pensi e dica sono e rimango un piedidolci.

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